Alla ricerca del Kaweau
Nel 1873 il Maggiore William Gilbert Mair, che aveva vissuto gran parte della sua vita in Nuova Zelanda, riportò all'interno delle Transcritions of the New Zealand Institute un breve accenno a uno strano presunto rettile autoctono della regione:
Queste informazioni passarono completamente inosservate per molti anni, sino a che nel 1979, dalla parte opposta del globo, Alain Decourt, un curatore del Museo di Storia Naturale di Marsiglia, fu incuriosito da una grossa lucertola imbalsamata non identificata che doveva fare parte della collezione del museo da almeno un secolo. Era di colore giallo brunastro, possedeva striature longitudinali rosso scuro e misurava 62 cm. Decise così di scattare delle fotografie da sottoporre all'attenzione di diversi esperti di rettili, dato che il campione posseduto dal museo non era accompagnato da nessun tipo di etichetta che ne indicasse la provenienza.
Le immagini arrivarono anche all'erpetologo esperto di gechi e membro della Società Internazionale di Criptozoologia, Aaron M. Bauer, dell'Università della California e ad Anthony P. Russell dell'Università di Villanova (Pennsylvania). Entrambi si accorsero che la misteriosa lucertola apparteneva alla famiglia dei gechi e rimasero letteralmente allibiti dal fatto che un esemplare così grande, mostrato al pubblico per molti anni, fosse potuto passare del tutto inosservato senza che nessuno si fosse reso conto della sua straordinarietà. Le più grandi specie di geco sino ad allora conosciute infatti, erano lunghe circa la metà di questo esemplare.
Dopo un esame diretto del campione imbalsamato, che fortunatamente conteneva ancora il cranio e le ossa delle zampe, Bauer e Russell nel 1986 lo descrissero ufficialmente questa nuova specie, con il nome di Hoplodactylus delcourti. Considerando che nessun altro esemplare era conosciuto in nessuna zona del mondo, i due erpetologi ipotizzarono che la neonata specie dovesse anche essersi estinta in natura. Stabilirono inoltre che l'animale doveva provenire con relativa certezza dalla Nuova Zelanda, visto che le sette specie del genere Hoplodactylus sino ad allora conosciute erano presenti soltanto in quella nazione. Inoltre, venuti a conoscenza dei racconti Maori sul kaweau dedussero che doveva trattarsi dello stesso animale, avanzando anche la possibilità che forse poteva ancora sopravvivere nelle foreste di North Island.
Nel 1987, dopo la pubblicazione di diversi articoli legati alla tassonomia di questo animale (1986), nei quali ipotizzavano che il geco gigante fosse prevalentemente arboricolo ed onnivoro, i due ricercatori ne pubblicarono uno di etnobiologia, nel quale esaminando la letteratura disponibile segnalarono diverse citazioni molto interessanti, tra le quali spiccava quella del naturalista ed ornitologo neozelandese Sir Walter Buller, secondo il quale
Inoltre stando a Elsdon Best (1923) il kaweau avrebbe la taglia di un tatuara e trova rifugio nelle cavità degli alberi (comportamento tipico di altri gechi di grandi dimensioni, come ad esempio quelli appartenenti al genere Rhacodactylus).
All'inizio del 1990 il Museo Nazionale di Nuova Zelanda allestì una mostra dal titolo "Fauna dimenticata: rettili e anfibi di Nuova Zelanda" e dopo una lunga trattativa con il Museo di Marsiglia fu possibile esibire anche il famoso esemplare di Hoplodactylus delcourti. La mostra riscosse un notevole successo e accese l'interesse verso la possibile sopravvivenza di questo straordinario animale, infatti come spesso accade in casi analoghi, dopo l'esibizione si registrarono molti presunti avvistamenti.
Due erpetologi del museo, Tony Whitaker e Bruce Thomas, furono mandati a indagare nell'area di Gisborne, dove incontrarono e intervistarono diversi testimoni, sia immigrati che Maori. Al loro ritorno pubblicarono il risultato dell'indagine proponendo tre spiegazioni alternative per spiegare gli avvistamenti:
- esagerazioni delle dimensioni attribuite agli animali avvistati.
- animali comuni non riconosciuti dai testimoni.
- folklore Maori.
Conclusero infine che vi erano poche possibilità che una lucertola così grande potesse essere sopravvissuta sino al giorno d'oggi senza essere individuata, aggiungendo inoltre che l'area di Gisborne non possedeva un habitat adatto per questo tipo di creature. Di seguito sono riportati alcuni dei presunti avvistamenti, a dire il vero piuttosto vaghi e non molto indicativi:
- Joe McClutchie: due avvistamenti, alla fine degli anni '60 e all'inizio degli anni '80. Nel primo avvistamento, mentre guidava di notte, vide chiaramente un rettile per diversi secondi illuminato dai fari dell'auto ad una distanza di 15-20 metri. Durante il secondo avvistamento vide ancora un rettile illuminato dai fari dell'auto, ma questa volta a 5 metri di distanza. In entrambi gli episodi stimò la lunghezza dell'animale in 45-60 cm.
- Gordon Lockwood: metà degli anni '60. Durante il pomeriggio, mentre guidava, lui e sua moglie osservarono un rettile davanti a loro; incapace di frenare in tempo la macchina gli passò sopra. Si fermò ed uscì dall'auto avvicinandosi nella speranza di catturarlo con un sacco, ma quando fu a tre metri il rettile scappò nell'erba alta. Lo descrisse lungo 80 cm.
- Neil Farndale: fine anni '70. Era passeggero su un'automobile assieme ad altre due perone di cui non ricordava il nome. Al crepuscolo, con i fari accesi, girarono una curva e improvvisamente videro un rettile che investirono uccidendolo. Il testimone ricordava che qualcuno aveva una macchina fotografica e scattò una foto prima che il cadavere fosse gettato al lato della strada. Lo descrisse lungo circa 60 cm.
- Haki Raroa: primi anni '80. Stava tagliando la vegetazione con una motosega nelle Waipare Highlands quando vide una grande lucertola sulla base di un albero. Si spaventò, abbandonò la zona e non volle più ritornarci a lavorare. La descrisse lunga circa 50 cm.
- Ann Waitai: gennaio 1990. Mentre guidava con un passeggero osservò un rettile attraversare la strada. Fermò l'automobile, ma il passeggero disse di non avere visto nulla. Descrisse l'animale come lungo 1 metro e somigliante "a un geco fuori misura".
- Brian Griffiths: ottobre 1988. Mentre guidava assieme a suo figlio osservò chiaramente un animale attraversare la strada. Non essendo esperto di lucertole la descrisse con occhi grandi, una testa corta e una "coda che spuntava fuori dal corpo". Ne stimò la lunghezza in 40 cm. Suo figlio non vide l'animale.
Bauer e Russell, i descrittori del geco, furono però più possibilisti circa una sua possibile sopravvivenza e ipotizzarono come eventuale habitat idoneo una zona della Nuova Zelanda molto diversa: l'area a nord est di North Island. Durante un sopralluogo sul campo nel mese di aprile 1988 visitarono il Waipoua Forest Sanctuary e la Waima Forest, caratterizzate dalla presenza di numerosissimi alberi Kauri (Agathis australis) conifere che raggiungono i 50 metri di altezza. Entrambe le zone inoltre erano state dichiarate protette dal governo già da diversi anni risultando pressoché intatte:
Purtroppo questo sopralluogo non fu seguito da nessun tentativo di ricerca sul campo e la possibile sopravvivenza del geco gigante non è più stata approfondita sino ad oggi. Eppure la recentissima scoperta del varano bitatawa, diurno, di dimensioni ben maggiori (2 metri di lunghezzi) e dalla vistosa livrea, dovrebbe essere un valido monito sull'elevata elusività che può caratterizzare una lucertola arboricola. Inoltre in questo caso, sebbene i ricercatori sapessero con assoluta certezza che l'animale esisteva in quella zona, dopo averne osservato un cadavere nel 2001, passarono ben 8 anni prima che riuscissero ad entrare in possesso di un altro esemplare.
Bauer, Aaron M. and Anthony P. Russell (1986), Hoplodactylus delcourti n. sp. (Reptilia: Gekkonidae), the largest known Geko. New Zealand Journal of Zoology, Vol. 13.
Bauer, Aaron M. and Anthony P. Russell (1987), Hoplodactylus delcourti (Reptilia: Gekkonidae) and the Kawekaewau of Maori Folklore. Journal of Ethnobiology, Vol. 7
Bauer, Aaron M. & Russell, Athony P. Russell (1988), Osteological evidence for the prior occurence of a giant gecko in Otago, New Zeland. Cryptozoology vol. 7.
Best, Elsdon (1909), Maori forest lore: Being some account of native forest lore and woodcraft and also of many myths, rites, customs and superstitions connected with the flora and fauna of the Tuhoe or Ure-wera district. Transcritions of the New Zealand Institute, vol. 41.
Best, Elsdon (1923), Notes of occurence of the lizard in Maori carvings. New Zealand Journal Science and Technology, Vol. 5.
Buller, Walter (1895), Illustrations of Darwinism; or, the avifauna of New Zealand considered in relation to the fundamental law of descent with modification. Transcritions of the New Zealand Institute, Vol. 27.
Russell, Anthony P. and Bauer, Aaron M. (1986), Le Geko Géant Hoplodactylus delcourti et ses relations avec le gigantisme et l'endemisme insulaire chez les gekkonidae, Mésogé, Vol. 46.
Whitaker, Tony and Thomas, Bruce (1990), Large lizrd sightings in the Gisborne Region: report on a National Museum investigation, 7-11 April 1990.