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Analisi del filmato Dinsdale

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Analisi del filmato Dinsdale

la storia di un errore in buona fede
Ritratto di lorenzorossi di Lorenzo Rossi - Ven, 29/08/2003 - 09:05Qui si parla di

Esistono non meno di trenta presunti filmati che pretendono di mostrare Nessie nell'atto di solcare le acque del Loch. Come per le fotografie, un esame di ognuno di essi, oltre che impossibile sarebbe ben poco indicativo. E' stato ampiamente dimostrato che nessuno mostra qualcosa di anomalo riconducibile ad una creatura acquatica sconosciuta. Tra questi quello che più ha fatto parlare di sé, e che per molto tempo è stato considerato quale la migliore prova in assoluto dell'esistenza di Nessie, fu realizzato da Tim Dinsdale, che un giorno decise di abbandonare la sua carriera d'ingegnere areonautico per dedicarsi alla caccia del "mostro"...

Al mattino presto di sabato 23 aprile 1960, tornando dopo avere dato un'ulteriore occhiata al lago all'alba, scorsi qualcosa di grosso, molto al largo, sull'acqua. Ero a bordo della mia macchina, con l'apparecchio per le riprese cinematografiche montato su un treppiede accanto a me, al posto del sedile anteriore che avevo rimosso. Stavo osservando la baia di Foyers da un punto situato a circa 90 metri di quota sul fianco della montagna. Erano quasi le nove e le acque erano calme, l'aria tersa come cristallo. Il sole splendeva su quell'oggetto e potei vedere che aveva un colore bruno rossiccio. Fermai la macchina sul ciglio della strada, portai il binocolo agli occhi e osservai con cura. Ingrandito sette volte, l'oggetto appariva molto più distintamente. Non si trattava di una barca ed era quasi del tutto immobile. Ad un tratto si animò e si levò allontanandosi sull'acqua, con increspature che si dipartivano dall'estremità più lontana. Potevo vedere adesso che si trattava del dorso di un grande animale, uno strano dorso ingobbito, e che sul lato sinistro c'era una curiosa macchia scura. Non si vedevano pinne su quel dorso, come su quello di una balena, o di una focena, di questo ne ero sicuro. Voltandomi verso la macchina da presa girai circa dodici metri di film riprendendo il mostro mentre zigzagava attraverso il lago immergendosi a poco a poco. Quando si fu immerso del tutto svoltò di colpo sulla sinistra, sotto il pelo dell'acqua, e nuotò accanto alla sponda opposta per circa quattrocento metri, lasciandosi dietro la grande scia a forma di V della quale avevo sentito parlare e che mi era stata descritta tre giorni prima. Essendomi rimasti soltanto circa cinque metri di film, fermai la cinepresa e mi precipitai con la macchina giù dal fianco della montagna fuori strada in un campo in un campo verso la riva, nella speranza di riuscire a vedere più da vicino il mostro; ma quando giunsi sul bordo dell'acqua non c'era nulla da vedere per chilometri in ogni direzione, soltanto una superficie simile a uno specchio. Il mostro si era inabissato di nuovo nelle profondità del lago! Deluso, tornai per fare colazione, poi mi accordai con l'albergatore perché uscisse su una barca con un piccolo motore fuoribordo. Volevo infatti riprenderlo per fare un confronto. Ovviamente se una barca del tipo impiegata sul Loch Ness fosse comparsa nello stesso film, dopo il mostro, avrebbe senz'altro dimostrato che l'oggetto ripreso in precedenza non era una barca
(da Dinsdale, 1973)

Nel 1965 il filmato fu inviato alla Joint Air Reconnaissance Centre (JARIC), che dopo averlo scrupolosamente esaminato, inviò un corposo rapporto a Dinsdale ed ai membri del Loch Ness Investigation Bureau. Tale rapporto non é mai stato pubblicato ufficialmente, ma il LNIB ne riprodusse il testo in un depliant.

Le conclusioni della JARIC vertevano sul fatto che vista la velocità dell'oggetto filmato, quest'ultimo non poteva essere un battello di superficie.

Quindi, escludendo l'ipotesi che potesse trattarsi di un sottomarino, concludevano dicendo che probabilmente si trattava di un oggetto animato. Inoltre in un paragrafo, era scritto che le apparenti immersioni dell'oggetto potevano essere causate in realtà da particolari giochi di luce. Burton e il suo team osservarono gommoni a motore percorrere quasi la stessa rotta dell'oggetto filmato da Dinsdale, notando che in alcuni punti sembravano immergersi. Successivamente Burton scoprì che un contadino del luogo era solito navigare in gommone sul lago alla stessa ora in cui Dinsdale filmò l'oggetto.

Concludendo, l'unica prova esistente circa il fatto che l'oggetto ripreso da Dinsdale possa essere realmente un ipotetico mostro Loch Ness, é la testimonianza dell'autore, che poté osservare il misterioso oggetto attraverso il binocolo. L'opinione generale dei ricercatori è che Dinsdale, riconosciuto all'unanimità come una persona onesta ed un serio studioso, sia stato vittima di una mal'interpretazione assolutamente involontaria, dovuta alle pessime condizioni di luce e non l'artefice di una frode.

Il filmato analizzato da Richard Carter (traduzione di Nicola Iulli)

Dal momento in cui fu girato, il 23 Aprile 1960, il filmato di Tim Dinsdale di un oggetto scuro che presso Foyers che si sposta attraverso il lago per poi muoversi in parallelo alla riva è diventato il caposaldo della credenza nel mostro di Loch Ness per la maggior parte della gente.

Nel 1965 il filmato fu inviato alla Joint Air Reconnaissance Centre (JARIC) che lo ha studiato e poi ha inviato un rapporto a Tim Dinsdale e ai membri del Loch Ness Investigation Bureau e a loro avviso tale rapporto rappresentava un'altra prova a favore del video visto che non lo smentiva ma al contrario lo comprovava.

Dopo aver visionato il filmato diverse volte e essersi sentiti rimarcare quanto l'oggetto ripreso fosse differente dal battello segnalatore inviato sul posto quale elemento di riferimento per misurare la taglia e la velocità dell'oggetto stesso, divenne presto ovvio che il battello non poteva essere preso come termine di paragone e questo per diversi motivi.

In primo luogo perché il battello fu inviato sul posto molto più tardi e ovviamente in condizioni di maggiore visibilità, e questo lo può notare chiunque abbia visto il filmato. La seconda è che il battello segnalatore è bianco mentre l'oggetto oltre che la maggior parte delle piccole imbarcazioni che si vedono sul lago sono scuri.

E' stato allora che ho deciso di studiare il rapporto della JARIC, per capire esattamente che cosa avessero detto per comprovare il filmato, e con sorpresa è risultato: nulla. Infatti se qualcuno legge attentamente il rapporto con una mente un po' aperta, questo non dice altro che l'oggetto ripreso non è che una piccola imbarcazione da pesca filmata in cattive condizioni di luce.

Prima ancora che vediamo il rapporto JARIC una considerazione dovrebbe essere fatta sull'incoerenza tra durata dell'esperienza e lunghezza del filmato.

Nel libro di Tim viene riportata una lunghezza del filmato di "50 piedi", o di " 20 - 30 piedi", e poi un tempo di 4 minuti. Ciò non può essere vero a meno che il video non sia stato tagliato, e in questo caso è lecito domandarsi cosa sia stato tagliato. 50 piedi di un filmato 16 mm girano in 83 secondi. Io non ho mai visto più di 60 secondi di questo filmato. La stessa cosa dicasi per una lunghezza da 20 a 30 piedi: darebbero un massimo di 50 secondi, e i 4 minuti di film sono qualcosa di impossibile.

Per prima cosa la JARIC ci dice che il materiale esaminato era l'originale 16 mm e che copie non ne sono state fatte. Dobbiamo ricordare che Tim ha inviato loro il filmato raccomandandosi che non fosse mai proiettato in nessuna circostanza, cosa che la JARIC non ha mai fatto.

Il rapporto prosegue dicendo che tra l'immagine 700 e la 1700, ammettendo una traiettoria parallela alla riva, la velocità dell'oggetto è di 10 miglia orarie, e la distanza ricoperta sarebbe di 630 piedi. In quello spazio di pellicola, tra il 700 e il 1700, ci sono 42 secondi di ripresa, ma non viene fatta menzione circa i tempi di scorrimento di una cinepresa 16 mm Bolex.

La cinepresa fa scorrere pellicola per 24 immagini al secondo e gira per circa 20 secondi in fase di riavvolgimento, che dura circa 12 secondi. Questo aggiunge 24 secondi di ripresa che si traduce in 6,5 miglia orarie complessive. La stessa velocità che Dinsdale ha registrato per il battello segnalatore. La sola velocità che ci dicono essere corretta è tra l'immagine 1 e la 384, con l'oggetto che si muove quasi interamente al di fuori della cinepresa. Per quel tratto ci danno una velocità di 10 miglia orarie.

In seguito asseriscono che tra l'immagine 816 e la 1440, con l'oggetto che viaggia approssimativamente parallelo alla riva distante, la velocità media risultava essere di 7 miglia orarie, ma per la difficoltà della ripresa quasi in orizzontale, la velocità avrebbe potuto anche essere di 10 miglia orarie.

Alla fine possiamo dire che la JARIC non avrebbe potuto calcolare l'esatta velocità dell'oggetto senza aver preso in considerazione i tempi di scorrimento della pellicola.

Una delle ragioni più importanti per cui il filmato è accettato è il modo in cui l'oggetto si immerge. Questo naturalmente non potrebbe essere fatto da un battello di superficie. Ma la JARIC rileva come in determinate situazioni di luce riflessa e di prospettiva deformata ecc., l'oggetto potrebbe sembrare non visibile alla ripresa fotografica. Proseguono dicendo che il battello fu fatto uscire la mattina stessa e le condizioni di luce erano probabilmente simili. Ma questo, lo si può vedere dal film, non è vero. Anche le loro misurazioni dell'oggetto sono molto interessanti

L'oggetto ha una larghezza di 5,5 piedi con una lunghezza tra i 12 e i 16 piedi. Questo è molto vicino alle misure del battello segnalatore che era lungo 14 piedi per una larghezza di 5,2 piedi. E' stato poi spiegato come battelli a scafo non piano di 16 piedi non potessero raggiungere le 10 miglia di velocità, ma nessuna delle velocità rilevate è così alta. Infatti coi tempi di scorrimento aggiunti, queste velocità sono comprese tra le 6,5 e le 7 miglia orarie, che un battello 16 piedi equipaggiato di motore Seagull 5hp può benissimo raggiungere. Così il rapporto non dice che l'oggetto è il mostro ma niente di più eccitante che un locale battello da pesca.

Non penso neppure per un minuto che Tim Dinsdale abbia preso parte ad una sorta di truffa o abbia tentato di gabbare qualcuno. Il solo errore che ha commesso è stato quello di non riconoscere il battello che ha guardato col binocolo per soli 5 secondi. Dopo di che ha guardato l'oggetto solo attraverso le lenti della sua cinepresa Bolex. Dopo aver messo su carta che il filmato di Dinsdale poteva benissimo essere un'imbarcazione, il passo successivo sarebbe stato quello di uscire e provare la mia teoria.

Ho contattato così Dick Raynor che gentilmente mi ha prestato la sua cinepresa 16 mm e mi ha assistito nel filmare. Il film in bianco e nero ho dovuto richiederlo ad Edimburgo essendo ormai attrezzatura da specialisti.

Avevamo inoltre bisogno di un motore fuoribordo Seagull 5hp degli anni 60. Dopo aver parlato ad Adrian Shine, leader del Loch Ness Project, questi si è offerto di affittarmi il motore oltre che il suo aiuto nel ricreare il filmato. Un battello in legno di 14 piedi fu affittato e il 25/05/98 ci incontrammo al molo.

Dovrei spiegare per coloro che non hanno mai visto il lago che l'area presso Foyers dove il film originale fu girato è ora percorsa da alberi alti e la vista del lago è molto limitata, per cui decidemmo di filmare vicino a Urquhart Bay, ragion per cui ci incontrammo alle 6 del pomeriggio.

Appena il motore fu montato al battello, questo fu rimorchiato sino all'area convenuta dal Deepscan, il battello del Loch Ness Project , mentre Dick ed io ci posizionammo all'angolo della baia. Con Adrian che lo pilotava, mandammo il battello attraverso il lago. Con l'aiuto di un rilevatore che era servito per uso militare registrammo la distanza del battello non appena girammo 20 secondi di filmato. Inoltre girammo immagini in 35 mm ed entrambe le videocamere erano equipaggiate delle stesse lenti da 135 mm che usò Dinsdale. Rifilmammo il battello in luglio per un programma della BBC sui mostri lacustri, che è stato poi trasmesso sul canale satellitare UK Horizons. Il filmato 16mm è ancora in fase di lavorazione, ma già da quello 35 mm si può vedere che un piccolo battello di legno può apparire esattamente come l'oggetto filmato da Dinsdale nel 1960.

Il rapporto JARIC non supporta la versione di Tim Dinsdale ma rileva che l'oggetto fosse un'imbarcazione di 15 piedi. La sola prova che il filmato riprendesse un mostro va affidata al resoconto della testimonianza oculare del Sig. Dinsdale.

Io ritengo che alla sua prima visita al lago Dinsdale vide un oggetto nell'acqua e che egli non lo abbia riconosciuto immediatamente per quello che era e poiché il filmato una volta sviluppato non mostrava un oggetto facilmente riconoscibile, questo filmato che è stato passato come la prova concreta degli ultimi 39 anni, non mostra altro che quello che in realtà è, ossia un oggetto di origine conosciuta filmato in pessime condizioni di luce.