Il "mostro" dell'estate
A quanto pare non è soltanto il sonno della ragione a generare mostri, ma anche la penuria di notizie durante la stagione estiva, che spinge i quotidiani online di tutto il mondo a una disperata "caccia al click" che sta rendendo il fact checking, il controllo e la verifica dei fatti, una prassi sempre più in via di estinzione.
Il tutto ha avuto inizio con il ritrovamento di un animale marino spiaggiato e in avanzato stato di putrefazione sulle spiagge dell'isola di Sachalin, Russia orientale, a nord dell'isola di Hokkaido.
La carcassa, lunga poco meno di 3 metri, è a prima vista alquanto insolita, anche se l'enfasi con cui è stata definita da alcune testate ("mammut decomposto" o "delfino con la pelliccia") è sicuramente esagerata. Ciò che è rimasto riconoscibile dell'animale è una sorta di lungo rostro, per il resto la carcassa si presenta sinuosa e in qualche punto sembra ricoperta da una sorta di "peluria".
Ma oltre alle immancabili note di colore, la notizia è circolata accompagnata anche da un giudizio più autorevole, quello di Nikolay Kim dell'Istituto di Ricerca della Pesca e Oceonografia di Sachalin, secondo il quale il misterioso animale non sarebbe altro che una non ben definita e rara specie di delfino giunta da lontano e trasportata da qualche corrente dei climi più caldi verso le gelide acque dell'Oceano Pacifico settentrionale.
La soluzione del mistero, anche se chiama davvero in causa un cetaceo molto raro, non va però ricercata in mari lontani rispetto all'isola di Sachalin come ipotizzato da Kim, in quanto esiste già in quelle acque un animale in grado di spiegare perfettamente la strana carcassa. Si tratta infatti di un giovane esemplare di berardio boreale (Berardius bairdii) della famiglia degli Zifidi, alla quale appartengono i più rari e meno conosciuti tra i cetacei odontoceti. La specie, di cui gli individui adulti possono arrivare a sfiorare i 13 metri di lunghezza, frequenta le acque temperate e subartiche del Pacifico settentrionale e il suo ritrovamento a Sachalin non è quindi un evento particolarmente straordinario: Straordinarie non sono neppure le caratteristiche attribuite alla carcassa, in quanto corrispondono in ogni aspetto a quelle di qualunque altro cetaceo in avanzato stato di putrefazione (mi sono occupato qui di stilare una carrellata dei casi più famosi). La misteriosa peluria osservabile in questa immagine è infatti dovuta al disfacimento delle fibre muscolari e del tessuto connettivo dell'animale, e un confronto tra il cranio di un berardio e quello della carcassa (nella quale la testa dell'animale è capovolta) svela senza dubbio alcuno questo piccolo "mistero" dell'estate 2015...