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Riscoperto l'unico filmato al mondo del picchio imperiale

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Riscoperto l'unico filmato al mondo del picchio imperiale

la testimonianza visiva di una specie scomparsa
Ritratto di lorenzorossi di Lorenzo Rossi - Lun, 31/10/2011 - 09:00Qui si parla di

Sul numero di ottobre della rivista The Auk, il giornale scientifico dell'American Ornithologists Union, è apparso un articolo* secondo il quale il picchio imperiale (Campephilus imperialis), il più grande conosciuto (60 cm di lunghezza) e parente stretto del picchio becco avorio, si è probabilmente estinto in Messico nella seconda metà del 20esimo secolo.

Fino a oggi si pensava che non esistessero né fotografie né filmati dell'animale, ma l'articolo informa che i biologi del Cornell Lab of Ornithology hanno rintracciato una pellicola 16 mm girata nel 1956 che immortala l'ultimo avvistamento confermato del picchio imperiale. Il film fu girato da William L. Rheun, un dentista e ornitologo dilettante di Harrisburg, Pensylvania, che viaggiò in Messico nel 1953, 1954 e 1956 con il preciso scopo di filmare e di registrare i suoni dell'uccello. Riuscì finalmente nell'impresa nel 1956, mentre stava campeggiando nello stato di Durango, ma oltre alle immagini non riuscì purtroppo a documentare i richiami.

I ricercatori non solo hanno restaurato il film per utilizzarlo nella descrizione del comportamento della specie, ma anche per studiarne l'habitat risalendo all'esatta posizione delle riprese, durante una spedizione avvenuta nel 2010 nelle montagne della Sierra Madre Occidentale, Messico. Nel corso della pellicola (a colori, il video è visibile a fondo pagina), una femmina di picchio imperiale è intenta a picchiettare e cibarsi nei tronchi dei grandi pini di Durango (Pinus durangensis). La straordinaria cresta che adorna la testa dell'animale fluttua a ogni suo movimento e quando si lancia in volo sono visibili la lunga coda appuntita e le grandi ali.

Durante la spedizione sono stati intervistati i residenti locali riguardo al picchio imperiale ed esplorate le ultime foreste protette dal taglio degli alberi, ma la ricerca non ha trovato evidenze del fatto che l'animale sia ancora presente. Soltanto i residenti con più di 60 anni ricordavano il picchio e nessuno ha detto di averne visto uno dopo gli anni '50. Sconsolante infine quanto riportato dai ricercatori circa l'antico habitat della specie: "Anche nelle rare foreste protette rimaste abbiamo trovato segni di bracconaggio e visto alberi abbattuti e bruciati sostituiti da piantagioni di marijuana e oppio".

L'areale di distribuzione del picchio imperiale erano le regioni elevate della Sierra Madre Occidentale, ma probabilmente la specie fu sterminata completamente dagli anni '40 agli anni '50 a causa del disboscamento che ne distrusse l'habitat. Inoltre l'animale era frequentemente ucciso come fonte di cibo, come ingrediente per i rimedi della tradizione locale o per farne trofei. Un intervistato ha raccontato che gli interessi economici del disboscamento incoraggiarono lo sterminio del picchio imperiale, perché considerato come un distruttore del legno più pregiato, e fu persino spalmato del veleno sugli alberi nei quali questi uccelli si nutrivano. Simili "campagne del veleno" portarono all'estinzione di altri due animali della zona: il lupo e il grizzly messicani.

Ed ora, così come per il tilacino (Thylacinus cynocephalus), l'unica possibilità di vedere ancora in vita uno straordinario animale, è quella di visionare una vecchia pellicola muta.

Note

* "Film documentation of the probably extinct Imperial Woodpecker (Campephilus imperialis)"—by Martjan Lammertink, Tim Gallagher, Ken Rosenberg, John Fitzpatrick, and Eric Liner of the Cornell Lab of Ornithology, and Jorge Rojas-Tomé of Organización Vida Silvestre and Patricia Escalante of Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM)—analyzes the film and provides details about the 1950s expeditions of William L. Rhein and the 2010 Cornell Lab follow-up expedition.

Dr. William L. Rhein, Macaulay Library, Cornell Lab of Ornithology

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