Lo strano sauro di Adrian Conan Doyle
Questo articolo nasce grazie alla curiosità dell'utente Valerio, che sul forum ha chiesto informazioni riguardanti uno strano animale descritto da Adrian Conan Doyle, pilota automobilistico, cacciatore, esploratore e figlio minore del famoso Arthur Conan Doyle, il padre di Sherlock Holmes.
Curiosamente anche il noto Sir Arthur fu protagonista di un episodio criptozoologico, ma se nel suo caso (ne ho parlato qui) è stato possibile azzardare un'ipotesi plausibile per spiegare quello che ritenne essere l'avvistamento di un plesiosauro nelle acque del Mare Egeo, per quanto concerne la testimonianza di suo figlio Adrian le cose si fanno più complicate. Si tratta infatti di un episodio caratterizzato da riferimenti molto vaghi e rimasto isolato nella casistica degli avvistamenti di animali insoliti, che ha tutta l'aria di essere totalmente inventato. Non è possibile appurare quanto sia il frutto della fervida immaginazione dello scrittore piuttosto che di quella del suo (presunto) testimone, l'unica cosa certa, a dispetto delle dichiarazioni finali del protagonista, è che nessuno è tornato sul luogo dell'incontro per scattare fotografie al misterioso animale...
Nel suo libro Heaven has Claws, pubblicato nel 1952 e dedicato ad esperienze di pesca grossa e avventure assortite nell'Oceano Indiano, Adrian racconta di quando a bordo del Dunnottar Castle durante una battuta di pesca nelle acque dell'isola di Mafia (Tanzania) fece la conoscenza di un personaggio rimasto anonimo, ma che l'autore dice di conoscere, descrivendolo come un cacciatore esperto di safari in varie parti dell'Africa e ottimo tassidermista che aveva in due occasioni prestato i propri servizi allo zoo di Londra. Adrian e il suo interlocutore parlarono di leggendari animali africani quali il Lau e l'orso nandi, fino a quando fu posta una fatidica domanda: "nel corso dei tuoi safari ti sei mai imbattutto in qualcosa di sconosciuto?" . E come in ogni buon libro di avventure che si rispetti, la risposta non può che essere affermativa:
"Voglio venire con te in quel posto", fu la prima reazione di Adrian.
"Spero di tornare là un giorno. E la prossima volta porterò una macchina fotografica", fu la risposta del testimone. Ma purtroppo questa storia termina qui...